A te, che un giorno di Settembre di anni ormai
passati, hai deciso di riprenderti la tua vita. Di tenerla stretta tra le mani,
affrontarla e viverla. Sicurezza nell’animo, decisione irremovibile.
Preparasti la valigia, poche cose … colma di
speranza l’essenziale per ricominciare. Il mattino seguente, un saluto
frettoloso un abbraccio, poche le parole. Devo andare, pronunciasti. Turbamento
sul volto dei tuoi cari, tante le loro domande. Rimaste lì in quel soggiorno
senza una risposta.
Una corsa alla stazione e poi, sul treno … un
respiro profondo, il via del capo stazione e la partenza. Emozioni, ricordi che
si susseguivano come i paesaggi visti dal finestrino della carrozza. Una corsa
in retromarcia, nella mente. Disaccordi con il padre il non sentirsi amato di
essere un ribelle un vero contestatore. Le sue parole di ricatto: “tanto domani
sarai di ritorno” il non conoscerti per niente e, la sua disistima.
Intanto, il treno proseguiva il suo tragitto lungo quei binari freddi e
infiniti. Dopo ore ed ore di viaggio, il rallentare della corsa. Il treno,
entrava in stazione. Essa appariva imponente, maestosa, completamente
differente da quella da cui eri partito, più modesta. Eri giunto, nella grande
città da te desiderata, la città del cambiamento, della tua rinascita.
Pochi soldi nelle tasche ma tanta l’aspettativa.
Così cominciasti la tua nuova vita. I pensieri nella tua mente veloci come
saette, come i passi dei suoi abitanti. Il ricordo di ciò che avevi lasciato
del benessere, della tristezza che avevi dentro per te, non aveva più
importanza si doveva andare avanti.
Non eri felice in quella cittadina di provincia,
troppo borghese e con mentalità limitata. Ormai ciò che più ti premeva di più
era l’affermare te stesso, di sapere che ce l’avresti fatta! Sì, da solo e che
non saresti tornato indietro mai.
Essere libero, indipendente. Conquistarti il tuo
posto nella città nuova, era il tuo riscatto. Ma non c’era più tempo per
pensare, dovevi trovare un posto per dormire, ormai stava per imbrunire. La fortuna
ti venne incontro, una camera, era lì pronta ad accoglierti. Il tempo di una
doccia, pensare al mattino seguente sul da farsi come muoversi e cercare un
lavoro.
Poi, il sonno, ti accolse tra le sue braccia. Al
mattino, con la speranza nel tuo cuore, iniziasti il tuo percorso alla ricerca
di un lavoro per mantenerti. All’inizio
non fu semplice tante le promesse ma nulla di concreto. Nel frattempo i pochi
soldi che avevi stavano per finire, le preoccupazioni in agguato non ebbero mai
il sopravvento. La tua fede e Speranza furono più forti, la tua salvezza.
Un bel giorno, trovasti il tuo primo impiego.
L’assunzione la gioia era immensa, il primo passo alla realizzazione del tuo
sogno.
L’approccio positivo con la quotidianità
lavorativa, la dedizione, le tue capacità organizzative e disponibilità, ti
premiarono. Cominciasti a raccogliere i primi frutti. Apprezzamenti,
gratificazioni, l’aumento di stipendio.
Quest’ultimo, ti consentì di permetterti un
appartamento in affitto e abbandonare così quella camera, troppo vicina alla
stazione e troppo al ricordo. Il tuo
essere disponibile, onesto e leale ti donò moltissimi amici, persone che
amavano come eri quello che avevi dentro, la tua semplicità, l’Amore che emanavi. Il tuo sorridere sempre alla
Vita, di esserne grati sempre. Il susseguirsi di nuovi posti di lavoro, con
mansioni sempre più importanti, decisionali.
Assaporavi il radicale cambiamento, eri in fase di
piena rinascita. Una scalata verso il tuo successo. Guadagnarsi un posto nella
Vita. Un giorno poi, ti venne presentata una donna. Da lì, un percorso assieme
durato decenni l’inizio di una attività assieme. Furono anni di duri sacrifici
ma allo stesso tempo tante furono le soddisfazioni. L’imbiancarsi dei capelli l’amore finito e il
ricominciare.
Mentre ti ascoltavo, lì seduto su quella panchina,
pronunciasti parole nobili, riconoscenti : “Le donne sono sempre state presenti
nella mia vita, mi hanno sempre aiutato, sono state il mio porto sicuro in
notti di tempesta”. Amale, sii loro riconoscente, gentile. Dona loro tutto te
stesso, guardale come fossero degli alberi che offrono il loro frutto, il
frutto dell’amore molto pregiato. Raro da trovare e difficile da avere, è il
frutto della Vita.
24Marzo 2012 © Salvatore
Brigante
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