Un Cavaliere raffigurato su una roccia riecheggia il
ricordo di un passato glorioso, importante. Sguardo sicuro e fiero il suo.
Fisico forte, muscoli provati di chi ha superato chissà quanti conflitti. Mi
soffermo ad ammirare, l’esecuzione nei suoi dettagli. La corazza e le borchie
che la saldano. Gli armamenti, tutto eseguito con una perfezione tale che
sembra reale. La mente mia si volge a tempi oramai passati, ad epoche antiche.
Guerre di religione, accerchiamenti, battaglie. La presa della città, il
possesso del territorio. Perdita di vite umane, centinaia di corpi esanimi
distesi a terra e moltissimi i feriti. Tanto sangue versato, da dissetare un
terreno arido da anni. L’imposizione del proprio credo in terra straniera.
Della propria cultura su quella autoctona. Anni ed anni ancora di prepotenza
per l’affermazione della propria idea. Guerre, volute dai potenti e portatrici
solo di morte come una malattia incurabile, terminale. Un fragore improvviso,
sveglia il sognare mio. Mi domando, cosa è stato? Focalizzo lo sguardo
all’orizzonte, scorgo fiamme e fumo levarsi al cielo. Un odore penetrante si
sparge nell’aria, un fetore di morte, di carne bruciata. Nulla è cambiato.
12Marzo 2012 © Salvatore Brigante
12Marzo 2012 © Salvatore Brigante
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