Certi giorni
sono padroni dei sapori eterni.
Dall’orologio del campanile
i rintocchi scandiscono le ore
e nell’indolente fluire
vano è il percepire.
Le genti nella piazza
non vi prestano più attenzione
con passo mesto e sconsolato
a sgombrar il lastricato.
Nel mentre l’oscurato Sole
dona l’ultimo splendore
raffreddato dalle ore ne è il calore.
Così vanno via
gli ultimi attimi d’allegria.
Ferma è l’immagine su di un barbone
supino accanto ad un portone
il solo compagno è il suo cartone.
L’unico rimasto in quella piazza
circondata ormai dall’amarezza.
Con il vento vola via
l’immagine mia di una poesia
scritta con versi di malinconia.
21 Giugno 2012 Salvatore Brigante
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