Nella solitudine fragile è la ragione
riflessioni si susseguono nella mente
marcando infiniti pesanti passi stanchi richiesti
dal tortuoso e oscuro sentiero intrapreso.
Niente e nessuno riesce a frenare la spedita
marcia di quell’esercito già diretto alla guerra
delle splendenti giornate di Sole e calore rimane
soltanto una macchia sulla bianca parete di un quadro
astratto.
Sono momenti in cui il gioco sleale della vita proclama
il perdente e l’apatia diviene
il vestito della dolorosa festa che a te sarà di compagnia.
Da quel torpore ti lasci ingannare ti rivedi bambino
perso nella fitta nebbia di un umido giorno d’Autunno
mentre affannosamente rincorri velate figure ansioso
di ritrovare la propria mamma.
Nulla più conta in quest’essere triste vorresti solo morire
e dar fine a quel malessere che violenta l’animo.
Mi sovviene alla mente il pensiero di colui che nella
tristezza di saper morire
avrebbe voluto avere l’occasione di vivere ancora !!!
09 Settembre 2012 © Salvatore Brigante
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