Lettura Poesia Abbandono Vigano' Lecco

Lettura Poesia Abbandono Vigano' Lecco
Vincitrice del 1^Premio sessione adulti

venerdì 12 luglio 2024

Lettera


Mio caro amico, fratello nell’essere e, nella condivisione. Ho percepito, nel tuo interloquire un malessere come se volessi nascondermi qualcosa di spiacevole. Spero ch’io mi sbagli. Conosci me, il mio essere timido, riservato e ad oggi mi domando a cosa è servito. Non ho alcuna idea del motivo che ti ha inibito nel confidarti, credevo fossi la mia anima gemella, la persona con cui avresti condiviso tutto, gioie e dolori, così come abbiamo fatto sempre.

Ho aspettato tanto, il tempo ha consumato la mia pelle. Il vento, l’ha inaridita e la poca pioggia, non è riuscita ad idratarla. Amico mio, non sono più l’uomo di allora, le mie sembianze sono cambiate, allo specchio non sono più il bello del paese, sono pieno di difetti, dovuti dall’età che è inesorabile: “peggio di Attila che dove passa non cresce più nulla.” l’animo, è lo stesso di allora. In nome della nostra amicizia, ti chiedo di contattarmi e parlarmi. 

Ho avuto anch’io le mie disavventure, sofferenze nel vedere la mia vita cadere a pezzi. Con te mi sono confidato per cercare un consiglio a come reagire in quel maremoto in cui ero stato inghiottito. Vedere il fondo di un Oceano e come un miracolo, riemergere potendo finalmente respirare. In nome della nostra leale amicizia, ti chiedo di mettermi al corrente di quel che ti turba:” sai che posso aiutarti e chi meglio di me ti conosce sino a che ognuno poi scegliesse la sua strada nella vita.

” Lo farei con orgoglio perché le nostre vite si sono incontrate. Avendo un bagaglio comune, ci siamo legati come le radici alla terra e guai se qualcuno parlasse in assenza dell’altro male. È stata una vera amicizia, disinteressata, colma di esperienze che ci hanno sempre più legati, come fossimo gemelli siamesi. L’amore della mia vita, purtroppo mi ha lasciato rapita dai prati celesti, sono trascorsi più di tre anni e ci penso tutti i giorni. Ancora non mi sono abituato o forse non lo voglio accettare che sono rimasto solo, in questa casa che è ormai spoglia d’amore.

La solitudine, di per sé fa male, ma ancor di più sono le abitudini che vengono a mancare e, la testa se ne va per i fatti suoi avvolta in garze intrise di pianto nei mille ricordi. L’animo, è tradito da una forza onnipotente. Cerco ristoro nella notte, come un avvoltoio mi nutro della sua quiete. A volte, nemmeno il buio più profondo riesce a lenire il mio dolore e perso in questo infinito che domina su tutti, mi sento perso. L’unica via d’uscita nella notte è la luce della luna e le stelle cosparse come zucchero a velo in questo cielo notturno, come un dolce prelibato da mangiare a colazione, non fanno altresì che complicare i miei pensieri e le scelte sul da farsi.

Amico mio, sono ormai ad un bivio. Le strade, si diramano sempre più portano via con sé i miei pensieri e, mi sento perso. Solo con me stesso, rimuginando ricordi in una casa vuota, che non sento più mia. All’alba, cresce in me la speranza attendendo sino a sera una risposta. I miei giorni sono tutti così, nessuno diverso all’altro. È diventata una nuova routine con cui convivere. Delle nostre vecchie amicizie devi sapere che si sono dipanate.

C’è chi ancora aspetta la vincita miliardaria nella risoluzione della sua vita, altri invece hanno preso strade oscure ed hanno perso la loro vita su di un ciglio di una strada chiusa. Pochi ce l’hanno fatta a riscattarsi. Noi due siamo gli ultimi anelli di una catena che tra gli alti e bassi cerchiamo di rimanere in piedi, senza inciampare. E tu gemello di vita in questo mondo ostile, ti sei chiuso in te stesso, hai lascito dietro a te tutti i ricordi delle bravaste commesse insieme.

Non ti sto accusando né colpevolizzando per essere sparito nel nulla. Sono io il martire che aspetta di essere giustiziato. A presto, in questa vita o nella prossima.

25 Giugno 2024 © Salvatore Brigante


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