Lettura Poesia Abbandono Vigano' Lecco

Lettura Poesia Abbandono Vigano' Lecco
Vincitrice del 1^Premio sessione adulti

domenica 19 gennaio 2014

Il verso della vita

Fu come un fulmine a ciel sereno, me ne accorsi soltanto quando vidi tutte quelle persone, erano lì intorno a me e piangevano, le loro lacrime si nascondevano con le gocce di pioggia, incessante proprio quella sera.  Non capii subito, ci misi un po’ per realizzare che quel corpo sulla strada ero il mio. Che orrore, come era accaduto? Eppure stava lì fermo, immerso in una pozza di sangue che sembrava una piscina scintillante con tutta la pioggia che scendeva giù. Non riuscivo a raccapezzarmi, mi guardavo e non riuscivo a crederci,  pensavo fosse un brutto sogno e prima o poi l’avrei dimenticato e tutto, sarebbe tornato così come era. Ma la mia figura, vista dall’alto diventava sempre più sfuocata e il tempo, non era più il tempo per pensare. Velocemente, mi si ripresentavano le immagini del mio vissuto, i volti dei cari nelle espressioni dolci, episodi d’infanzia ormai remoti, vivi come fossero accaduti in quel momento. La dimensione perdeva consistenza ormai, non c’era prospettiva tutto era distorto e incredibilmente pacato ma un pensiero repentino mi legava ancora a questa terra da un filo sottile indistruttibile, quello della voce di mia madre. Non potevo infliggerle questo dolore inaspettato. Improvvisamente, tutti quegli strani effetti svanirono, percepivo il verso della vita.
 
19 Gennaio  2014 Salvatore © Brigante

2 commenti:

  1. In generale non amo particolarmente la forma narrativa in cui è scritto questo racconto, qui però ho apprezzato molto l'idea di base, per cui il verso della vita per essere percepito, necessiti di posizione esterna ad essa.

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